Un dibattito è un dialogo dialettico tra due persone o due squadre in disputa su un asserto problematico: in sunto, il dibattito è una forma impegnativa del parlare in pubblico - il famoso public speaking.
Quando prepariamo un dibattito infatti ci alleniamo sia a costruire dei discorsi unilaterali, con l'obiettivo di convincere il pubblico a seguire il nostro punto di vista, che ad uno scambio interattivo di domande e azioni durante il discorso.
Dibattendo possiamo allenare la nostra capacità di costruire argomentazioni logiche ed efficaci; impiegare prove, testimonianze, fonti autorevoli, richiamare cause di diverso tipo, osservare una questione da diverse angolazioni.
Inoltre dibattendo ci alleniamo a gestire il tempo, a contro argomentare e volgere a nostro favore argomenti difficili, ad interagire con il pubblico e a gestire l'emotività.
In poche parole, ci esercitiamo a:
Sicuramente si. Le capacità sopra elencate sono molto richieste sul lavoro.
Con il dibattito inoltre impariamo a dialogare ascoltando il punto di vista dell’avversario e a sostenere il nostro pensiero facendo nostro quello dell’altra fazione.
Addirittura, durante gli allenamenti di Talento Umano siamo chiamati ad argomentare una tesi data in partenza sostenendola razionalmente con argomenti e autorità, anche se all’opposto con ciò che crediamo. Così facendo, grazie al dibattito, interiorizziamo che qualsiasi argomento e qualsiasi convinzione di un individuo ha valore ed è degna di essere ascoltata con rispetto, se esposta logicamente e rispettosa anche se le posizioni che si difendono sono diametralmente opposte: non vince chi "distrugge" l’altro, magari cadendo in espressioni volgari o con attacchi ad personam.
Inoltre, siccome la maggior parte dei protocolli di dibattito prevede da 2 a più oratori per parte, con il dibattito alleniamo un’ultima capacità utile in ambiente lavorativo: il lavoro di squadra!
É dunque un utile esercizio - quasi un gioco a squadre - da fare con i tuoi collaboratori in azienda.
Per questo, di seguito, ti darò gli strumenti minimi per la buona riuscita di un dibattito formativo.
Esistono diversi protocolli e quindi diversi modelli di interazione tra partecipanti ad un dibattito. In tutti però c’è una distinzione netta in due fazioni, rappresentate da due persone o due squadre; per semplicità, da ora in poi parleremo sempre di squadre.
La squadra che porta la tesi a favore dell’asserto, si chiama “squadra pro”; quella che porta la tesi contraria all’asserto, “squadra contra”.
Nel nostro formato "Talento Umano", ogni dibattito avviene in 3 turni per squadra. Quindi ogni squadra può essere composta al massimo da 3 persone. Per semplicità, in questa guida parleremo di un dibattito in 2 squadre composte ognuna da 3 persone che dibattono in 3 turni - argomentazione, replica, conclusione.
Ma la procedura può essere facilmente adattata per un numero maggiore o minori di partecipanti. Se siamo solo in due, allora ogni oratore vestirà prima i panni del primo oratore, poi del secondo ed infine del terzo. Se siamo in 4 il primo oratore può coprire i primi due turni ed il secondo il terzo turno.
Se ci sono più partecipanti, ognuno di loro seguirà le regole pertinenti al secondo membro di ogni squadra. Quando ci sono persone sufficienti per comporre 2 squadre di almeno 5 persone, possiamo anche formare all’interno di ogni squadra un gruppo di difesa che ascolta i possibili contra della squadra avversaria e prepara una difesa ed un gruppo di attacco, che ascolta le tesi dell’avversario e prepara la confutazione.
Con queste premesse, i partecipanti possono seguire questa scaletta:
Oratore | Ruolo |
1° membro della squadra A |
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1° membro della squadra B |
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2° membro della squadra A |
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2° membro della squadra B |
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3° membro della squadra A |
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3° membro della squadra B |
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Se ci sono gli oratori ed un argomento controverso, potete già iniziare a divertirvi: a dibattere.
Ma se vogliamo struttura maggiormente il dibattito, suggerisco di considerare almeno altre 2 figure (fondamentali, quando il dibattito diventerà agonistico): il moderatore e una persona che controlla i tempi (il timer).
Il moderatore è colui che cede e prende la parola ai partecipanti. Spiega anche le regole, come "non interrompete chi sta parlando, rispettate i tempi, ecc."; infine presenta i contendenti e l'argomento.
Il timer invece segnala (per esempio, con cartellini colorati) se un partecipante va fuori dal tempo consentito (per discorso, domanda, risposta) e registra su un apposito foglio i tempi dei singoli partecipanti.
Con la condivisione di queste basi, ti auguro un buon e proficuo dibattito.
Per ulteriori informazioni sulle tecniche di dibattito o se ricerchi un moderatore professionale per dibattiti, sono a tua disposizione.