Cosa è un discorso informativo?
É un discorso fatto in pubblico che ha il principale obiettivo di educare chi ascolta, su un argomento particolare.
Esistono diversi tipi di discorsi informativi: ad esempio, discorsi che descrivono le condizioni di una situazione particolare (storica, culturale, ambientale, ecc.), istruiscono il pubblico su come eseguire un'azione o come usare un oggetto, comunicano una scoperta scientifica o delle norme da seguire.
Nella maggioranza delle situazioni, un discorso informativo deve fornire una "illuminazione" su un argomento specifico, di cui il pubblico non sa quasi nulla. Si deve illustrare, introdurre concetti, evitando di sovraccaricare il pubblico di dettagli troppo tecnici.
Nella maggior parte delle situazioni reali, è meglio utilizzare un linguaggio semplice ed una forma lineare, ossia senza 1000 frasi concatenate, parentesi aperte e chiuse come faremmo in un testo scritto.
Ecco qui, la struttura semplice che ti suggerisco per un discorso informativo: con un inizio, una parte centrale e una chiusura riconoscibili. É una struttura in 3 "atti". 3 sezioni:
L'introduzione del discorso informativo dovrebbe avere un "gancio", per catturare l'interesse del pubblico e orientarlo verso l'argomento; ad esempio una tesi chiara che enuncia lo scopo del discorso e un'anteprima dei punti principali che verranno trattati.
Così darai risposta a domande latenti nel pubblico che, all'inizio del discorso, potrebbero pensare: "Perché dovrei dare attenzione a questa persona? Cosa c'è di interessante per me?"
Questo è il cuore del discorso informativo. É la sezione dove fornire al tuo pubblico tutte le informazioni di cui avranno bisogno, per comprendere il tuo argomento.
Per rendere il corpo del discorso più facile da seguire, dividilo in almeno 2 e non più di 5 punti principali.
Per aiutarti, potresti organizzare i punti principali con dei modelli, per avere una struttura chiara, fornendo poi esempi di supporto e/o prove, per ciascun punto principale.
Nel discorso informativo, la conclusione (breve) ha sopratutto una funzione mnemonica: far ricordare quello che è stato detto, riassumendo i punti principali e magari pronunciando una breve frase, che possa far memorizzare agli ascoltatori, anche dopo giorni, il senso del discorso.
Si può anche concludere con un invito all'azione, un aneddoto, una citazione, una domanda aperta al pubblico: sono soluzioni interessanti, se hanno comunque la finalità di far ricordare le informazioni passate.
Ora approfondiamo quello che è stato definito il "cuore" del discorso: la sezione 2.
Per aiutare il pubblico a seguirti, all'interno del corpo del discorso, dovrai disporre i punti principali in maniera logica e di facile comprensione.
Per fare questo, puoi aiutarti con dei modelli organizzativi. E cosa sono? Basta leggere di seguito.
Esistono diversi modelli organizzativi, per rendere più fruibile il corpo di un discorso informativo.
I principali sono 8:
Con questo modello organizzativo dividi i tuoi punti principali in argomenti differenti. Funziona bene per discorsi in cui i punti principali sono chiaramente distinti l'uno dall'altro e l'ordine in cui sono inseriti non è vincolante.
Facciamo un esempio, nel caso tu dovessi parlare di macchine del caffè. Potresti dividere la sezione centrale in 3 punti principali:
Ogni punto principale sarà poi supportato da sotto punti, con esempi, immagini e dati, che illustrano le caratteristiche di ogni tipo di macchina.
Con il confronto/contrasto, spieghi le somiglianze e le differenze tra due o più cose.
Ad esempio, un discorso sulle somiglianze e le differenze tra clientela maschile e clientela femminile si adatterebbe a questo tipo di modello organizzativo. Potresti dedicare 1/2 punti principali agli aspetti che condividono in comune le due categorie e 1/2 punti su come differiscono l'una dall'altra.
Hai un argomento che si presta a essere spiegato in un ordine direzionale come dall'alto verso il basso, da sinistra a destra o da est a ovest?
Se sei un agente immobiliare, potresti seguire il modello organizzativo spaziale per illustrare la mappa di un immobile.
L'organizzazione spaziale è ottima anche quando parlerai di città e zone geografiche.
Questa è una buona scelta per i discorsi in cui vuoi spiegare una sequenza di eventi. Ad esempio, potresti utilizzare uno schema cronologico per un discorso che spiega i passi compiuti da Apple nello sviluppo dell'iPhone o le decisioni significative prese dalla Corte Suprema in merito ai diritti di una certa comunità.
La cronologia porta ad illustrare il passo a passo, quando stai spiegando un processo e desideri mostrare come fare qualcosa. Ad esempio: come dipingere a spruzzo un murale? Descrivi il passo a passo, per ogni strato del dipinto.
L'organizzazione biografica racconta la storia della vita di una persona. Può sembrare uguale al modello cronologico, in quanto può essere organizzato in base al tempo, ma non è sempre vero.
Ci sono infatti i flash back, che catturano bene l'attenzione del pubblico, che evitano un racconto di tipo lineare. Un discorso biografico potrebbe così iniziare concentrandosi su un evento importante alla fine della vita di qualcuno, poi tornare indietro nel tempo, per spiegare come la persona è arrivata a quel punto.
Se vuoi spiegare una relazione di causa/effetto, puoi usare il modello organizzativo causale. Tipicamente con questo modello, avresti due punti principali: uno incentrato sulle cause di un evento, il secondo sui suoi effetti.
Per esempio, un discorso sugli uragani: un 1º punto potrebbe essere dedicato alle cause atmosferiche degli uragani, il 2° punto potrebbe approfondire gli effetti degli uragani, come le mareggiate, i forti venti o le inondazioni.
Quello narrativo è un modello molto utile a catturare l'attenzione del pubblico. Non è proprio identico a quello biografico.
Questo perché, spesso, nelle biografie sono ridotti i punti di difficoltà e personaggi "scomodi" come il cattivo. In una narrazione invece il "cattivo" deve avere spazio, seguendo schemi di storytelling (uno dei più conosciuti è quello di V.Propp) che suggeriscono di presentare un protagonista, un cattivo, un aiutante, un oggetto "magico", una sfida, ecc.
Questa organizzazione di argomenti si usa sopratutto nel giornalismo, per informare su un fatto accaduto.
Lo schema propone di dare risposte a queste domande: Who? What? When? Where? Why? In pratica si tratta di informare su chi ha fatto cosa, quando, dove e perché.
Per un fatto storico, hai quindi più scelte: presentarlo con l'organizzazione 5W, la narrativa o la cronologia: sopratutto conoscendo la tua audience, potrai capire la più adeguata al contesto.
In questo articolo hai trovato informazioni per migliorare un discorso informativo, tipico di un incontro di formazione (guarda il corso dedicato).
Esistono comunque altri tipi di discorsi, come quello persuasivo.
Per avere un quadro delle strutture e degli obiettivi differenti tra questi due tipi di approcci all'oratoria, suggerisco infine di vedere il public speaking canvas.